Tra complicità politiche, inerzie investigative e archiviazioni giudiziarie

BENI PUBBLICI SVENDUTI ALLA SPECULAZIONE EDILIZIA

Forniamo nuovi elementi investigativi sul caso dell'ex ospedale infettivi della Maddalena


(il tuono, 26 giugno 2010)

 

Secondo notizie di cronaca le indagini e perquisizioni della Procura nei confronti dell'assessore Rossi e probabilmente di altri membri delle amministrazioni comunali Dipiazza riguarderebbero in particolare la cessione dell'ex ospedale e parco della Maddalena alla speculazione edilizia di un gruppo di grossi costruttori i cui nomi ricorrevano già in parte nelle annose e sinora irrisolte indagini sugli appalti. Come anche nella speculazione illecita del sindaco di cui ci occupiamo qui sopra.

Il caso della Maddalena aveva già suscitato scalpore sia per le caratteristiche dell'operazione urbanistico-edilizia tra pubblico e privato, sia per la distruzione inattesa e brutale delle alberature secolari del parco che avrebbe potuto diventare uno spazio prezioso di verde pubblico. Ci auguriamo quindi che la magistratura faccia chiarezza rapida ed inequivoca.

Chiarezza alla quale noi contribuiamo sin d'ora proponendo alla Procura il controllo immediato di tre informazioni investigative da fonti protette dal nostro segreto professionale.

La prima è che le opere di demolizione degli edifici di pregio risultano esser state effettuate con rapidità anomala, ad impedire reazioni, controlli ed interventi tempestivi in opposizione. Come quello doveroso della Soprintendenza per far rispettare il vincolo degli edifici storici, arricchiti da colonnati ed altri pregevoli elementi architettonici ed arredi d'epoca.
La seconda è che la bonifica dell'amianto, che avrebbe comportato tempi lunghi e costi elevati, risulta eseguita solo in minima parte lasciandone nascoste tonnellate nel sottosuolo. La loro individuazione e rimozione richiede perciò il sequestro dell'area.
La terza è che durante gli abbattimenti-lampo (che hanno anche a Trieste noti precedenti sospetti) non risulterebbe si sia fatta viva in cantiere nessuna delle autorità di controllo sanitario, edilizio, ambientale ed antinfortunistico.


Gli edifici storici dell'Ospedale della Maddalena


Ma la vicenda della Maddalena non è isolata, perché appartiene a quella che è l'altra faccia del "sistema" degli appalti: un'intera serie di vendite poco chiare di grandi beni pubblici comunali e regionali alla speculazione edilizia privata, anche di alcune delle stesse imprese. Compiuta sia dalle amministrazioni di centrosinistra (Illy) che da quelle di centrodestra (Dipiazza, Tondo), che hanno in sostanza come denominatore comune soltanto gli interessi di grossi costruttori.

Stiamo preparando inchieste sui singoli casi, ma se ne possono già elencare i più eclatanti, anche perché pare ne incombano di nuovi, non meno importanti ed opachi. Come già la cava di Sistiana, che la Regione ha ceduto senza gara effettiva ed a prezzo di stima irrisorio per la costruzione speculativa edilizia privata di un complesso abitativo costiero di lusso ad asserita destinazione turistica (come Porto san Rocco?). Su questo sta anche arrivando una nuova archiviazione sorprendente da parte della Procura.

Ma sulla costa c'è anche l'Hotel Europa, nato come scuola alberghiera di prestigio costruita e finanziata con denaro pubblico, venduta alla speculazione edilizia privata per ricavarne un residence costiero di lusso.

Ed in splendida posizione panoramica sotto l'Obelisco c'é anche l'ospedale Santorio, ceduto a concorrente unico, un costruttore finanziato con soldi pubblici per acquistarlo, ristrutturarlo e rivenderlo alla Sissa che aveva già una sede sufficiente, liberata così ad altre possibili speculazioni.

Vorremmo poi capire cosa sta accadendo con l'ospedale infantile Burlo Garofolo, con le caserme, con la sede della Polizia Municipale di Viale Miramare, con l'antichissimo convento di San Cipriano a San Giusto, e con tante altre parti grandi o piccole del patrimonio cittadino troppo appetibili alla speculazione edilizia privata e troppo esposte in mano a politici che non danno sufficienti garanzie di attenzione e competenza, o come nel caso del sindaco Dipiazza fanno addirittura speculazioni in proprio su beni pubblici a loro stessi affidati.

I mezzi di difesa giudiziari, investigativi ed amministrativi ci sono, e la stampa libera adesso con noi esiste. Dunque utilizziamoli, e se avete informazioni da segnalare inviatecele.