APPELLO ALLE ISTITUZIONI

di Stelio Cerneca
del Comitato a tutela del Giardino di via Flavia

Descrizione della situazione come a suo tempo esposta al Sindaco R. Dipiazza

Il rigoglioso giardino che divide Via Flavia da Via Strada Vecchia dell'Istria sta correndo un grave rischio di distruzione, in conseguenza deli un particolare del progetto denominato PROGETTO DI RECUPERO URBANO DI VIA FLAVIA che prese il via in data 10 febbraio 1998. Nel progetto era prevista la demolizione di una serie di case obsolete, il che è regolarmente avvenuto.

Sul sedime delle case demolite si sarebbe dovuto costruire un nuovo complesso in sostituzione. Invece le cose stanno andando diversamente.

Nel progetto in essere, che noi riteniamo ghettizzante, si prevede la costruzione di due casermoni che sotto l'aspetto sociale e strutturale ricordano molto da vicino la vecchia e demolita Domus Civica, c'è una serie di "dimenticanze" che ledono gravemente i nostri diritti.

Ci siamo resi conto che sulle nostre spalle e sulla nostra salute si sta facendo un'operazione disonesta e speculativa!
Disonesta, perché nessun abitante del posto era mai stato messo al corrente di quanto stava accadendo e speculativa perché, dichiaratamente da parte dei responsabili, è stata data preferenza alla distruzione del giardino anziché usufruire del sedime della vecchia Domus Civica, come la logica del "buon padre di famiglia" avrebbe voluto.

Dunque, un nuovo "casermone" sopra il giardino, e uno pseudo-giardino dove c'era il vecchio "casermone", cioè la vecchia Domus Civica; il tutto, dichiarato e sottoscritto dall'ATER con lettera raccomandata dd. 19 dicembre 2005, in quanto più economico!!! Quindi, è applicato il principio di sussidiarietà alla rovescia, facendo prevalere un valore inferiore, quello economico, a uno superiore, come costituzionalmente espresso nell'art. 32 riguardante la salute dei cittadini.
E parliamo di salute in quanto il nuovo "casermone" diverrebbe anche sede di un garage pubblico con una capienza di 200 posti macchina, ricavato nel sottosuolo e, tra l'altro, solo in minima parte destinato ai nuovi residenti...

Dentro al "pozzo" formato dalla struttura del casermone è prevista una griglia di scarico per i gas che si svilluppano all'interno del garage, che se in condizioni d'uso "normale" sono a livello di tossicità, in talune occasioni, quali partite di calcio o manifestazioni sportive nell'adiacente "Palazzetto dello sport", il livello diverrebbe di massimo rischio, a causa dell'avviamento pressoché contemporaneo di un numero rilevante di automobili!

Si sa che all'avviamento delle vetture corrisponde anche il maggiore tasso di inquinamento da benzene, in quanto le marmitte catalitiche, prima di attivarsi, devono raggiungere la temperatura ottimale. E si sa anche che il benzene è uno degli elementi tra i più cancerogeni!
Da notare comuncque che, anche senza il garage, la struttura è critica per quanto riguarda gli effetti del ricambio e della ventilazione meteorica, dato che la sua posizione tra la via Flavia, arteria ad alto scorrimento, e la Strada Vecchia dell'Istria parimenti trafficata, crea un ambiente ad atmosfera stagnante, che nella stagione estiva assumerà le caratteristiche di una fornace!

Per qualche tecnico dell'ATER si dovrebbe avere dentro il "pozzo" un "effetto camino"...e noi speriamo "ardentemente" che non si riferisca a quello di Auschwitz, che i gas di scarico, cioè, nel loro naturale percorso, agevolati da leggi fisiche, magari arriveranno proprio dentro le nostre finestre!

Volendo continuare ancora sul piano giuridico, una recente legge regionale sull'EDILIZIA SOSTENIBILE, impone una serie di regole che, se rispettate, devono tutelare non soltanto il costruendo, ma parimenti anche il costruito in quanto parte coinvolta.
Se non bastasse, esiste il nuovo REGOLAMENTO DEL VERDE PUBBLICO che tutela - almeno così si dichiara - alberature, parchi, giardini ecc.

Altro elemento alquanto anomalo è che nel piano regolatore l'area interessata è stata classificata in categoria B1 quindi centro urbano, il che appare piuttosto singolare con lo stadio di calcio di fronte e il Palazzetto dello Sport quasi adiacente. Seguendo questa logica, si potrebbe costruire uno stadio di calcio in largo Barriera Vecchia: basterebbe cambiarne la classificazione...

In relazione a quanto esposto

Chiediamo a tutte le persone responsabili di voler intervenire per tutelare i diritti di quei cittadini che si sentono offesi da questi progetti dequalificanti che portano inevitabilmente ad un progressivo aumento del degrado sociale, come accertato in analoghe situazioni, che alla fine richiedono interventi e ulteriori spese (non più però a carico dell'ATER...).

Chiediamo una variante al progetto che preveda il mantenimento e la tutela del giardino in quanto bene prioritario ai fini sociali, ambientali e sanitari anzi, che lo renda sempre più usufruibile perché riteniamo, e siamo in molti a pensarla così anche nel nostro Paese, che un bene naturale non sia barattabile, soprattutto con edificazioni nocive quando nel sito sbagliato.

Chiediamo una serie di rilevamenti ambientali da parte dell'ARPA onde poter disporre di dati tecnici ufficiali per eventuali comparazioni riguardanti la presenza di inquinanti presenti e futuri.

La casa è un diritto sacrosanto per tutte le famiglie e nessuno intende porre ostacoli a questa fondamentale necessità - anche per questo ci battiamo - ma tutte le famiglie devono poter vivere in ambienti sani e non in potenziali camere a gas... perché, così dicono, si risparmia!



Trecentotrentadue firmatari hanno aderito all'appello