Le associazioni Triestebella, Ass. orticola del FVG “Tra Fiori e Piante”, Italia Nostra e WWF Trieste, che hanno a suo tempo costituito il Comitato per la Salvaguardia degli Alberi di Piazza Libertà, si sono incontrate il 6 aprile con il direttore del Servizio Verde Pubblico di Trieste, arch. Angela Sello, e con l’occasione le hanno consegnato il ‘Manifesto_per_gli_alberi_in_città’ approvato nel convegno “L’albero_in_città:_semplice_costo_o_grande_risorsa?”, organizzato dal Comitato e tenutosi a Trieste il 27 novembre scorso.
Il resoconto del convegno è visionabile sul sito www.sos-alberi-fvg.it sotto la voce ‘Iniziative in provincia di Trieste’. Le associazioni hanno espresso perplessità per le eccessive potature delle alberature stradali, che nuocciono alla loro salute e stabilità, chiedendo che siano ridotte al minimo necessario, privilegiando piuttosto il loro monitoraggio, e che le nuove essenze a sostituzione degli alberi morti non vengano più potate a candelabro. Le potature radicali lungo i viali inducono per di più all’emulazione da parte dei cittadini, i quali si convincono che anche gli esemplari di loro proprietà debbano essere similmente trattati, con gli effetti disastrosi su latifoglie e addirittura su conifere ridotte a scheletri, che non è raro vedere nei giardini privati.
Le associazioni hanno perciò chiesto che il regolamento del verde del Comune di Trieste sia integrato con norme sulle potature riguardanti anche il verde privato, come già avviene altrove in Italia, per esempio a Bologna. Alcuni di tali regolamenti giustamente vietano le capitozzature (che consistono in tagli di grosse dimensioni, quindi sui rami principali, e nella eliminazione drastica della cima), asserendo che gli alberi sani di norma non necessitano potature (cfr. regolamenti di Parma, Rimini, Torino, ecc.).
L’incontro si è concluso con la considerazione che il personale del Servizio Verde Pubblico sia del tutto insufficiente a farsi carico di quanto sopra esposto, potendo avvalersi di un solo agronomo per il controllo delle numerose alberature stradali e degli oltre 40 giardini pubblici, tanto più ora se verrà accettata una proposta di legge regionale fatta dalle associazioni, che prevede sia condotta nelle aree comunali una lotta ‘radicale’ alle specie infestanti e dannose per ambiente e salute umana, quali l’ailanto (Ailanthus glandulosa e A. altissima), il senecio (Senecio inaequidens) e l’ambrosia (Ambrosia artemisiifolia).
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E da ultimo i rappresentanti delle associazioni hanno chiesto che anche a Trieste il Comune su propri terreni inutilizzati istituisca orti urbani da dare in affitto a prezzo simbolico ai cittadini interessati, pensionati e non solo, come per esempio si fa a Cinisello Balsamo (MI).