RIO MARTESIN - NORME DISEGUALI

(Il Piccolo, 15 luglio 2009)


Nella valle del rio Martesin, a ridosso della via Giusti, rione di Roiano, dovrebbero sorgere a breve case incastonate nella montagna di Scala Santa e il versante di Gretta antistante, per un totale di 109 appartamenti. Gli uffici preposti alle licenze, in una zona a vincolo paesaggistico di alto pregio, con presenza di una ricca fauna di qualità, hanno dato parere favorevole a un piano edilizio devastante. Tali uffici hanno giustamente posto mille difficoltà, ai residenti che hanno ristrutturato le case degli avi; hanno posto tali severe regole anche ai costruttori, al progettista?

Per tali s'intendono colore della casa, tipologia degli infìssi, volumetria delle costruzioni, allacciamenti utenze acqua - gas, esistenza di fognature, progetto d'interramento della linea elettrica ad alta tensione della Terna di 12.000 volt, esistenza di viabilità sufficiente, verifica della portata dell'antico ponticello sul torrente che dovrebbe essere vincolato dalla Sovrintendenza. E stato inoltre valutato il problema idrogeologico della zona intrisa di vene d'acqua, pozzi e vasche di raccolta prima di creare altre situazioni potenzialmente catastrofìche tipo vie Brandesia, Pagliaricci, Valerio?

Gli uffici tecnici comunali, a noi della zona, hanno imposto il divieto di passaggio per la stradina con mezzi ingombranti e pesanti. A noi sono state richieste ben quattordici copie del progetto, destinate ai vari uffici, alla Forestale, alla Regione. Per un tettuccio di riparo per la porta d'ingresso avvitato e non fìsso, è stato richiesto un progetto aggiuntivo, e poiché non rispettoso delle norme paesaggistiche del posto, conciliato con una ammenda di 1.140 euro. Per aver utilizzato sul versante della montagna non visibile, infissi in alluminio, analoga contravvenzione. Altre severe contestazioni sono state imposte, sempre a noi della zona; e sempre dalle varie commissioni tecniche competenti, per la presenza di pergole d'uva non previamente autorizzate e ci è stato imposto il benestare della Commissione paesaggistica anche per la recinzione delle aiuole, degli orti (in cui pascolano cinghiali, cerbiatti, ricci e - più rari ma emozionanti - anche martore e tassi!).

Adesso si accetta la costruzione di case alte venti metri, lunghe cinquantasei, senza alcun requisito ecologico, d'aspetto squallido, visibili da piazza Unità d'Italia. Cosa facciamo, Signori degli Uffici Tecnici, possiamo sperare almeno in una ammenda di mille euro a questi costruttori?! Giusto per non usare due pesi e due misure...

Luciana Comin