Come
avevamo sperato, il sito sta funzionando. Internet
azzera le distanze e incrementa le conoscenze.
Il
caso del parco di Acquasola è veramente emblematico
di un modo di fare politica che non funziona. Non è possibile
che qualcuno, seppur eletto democraticamente, abbia
per un periodo di qualche anno il potere di causare
danni irreparabili. Poi il mandato scade e il danno
resta. E tutto questo succede perché la cittadinanza
non è coinvolta nelle scelte. A Genova come
a Trieste.
E'
dunque imperativo che la famosa sconosciuta (perdonate
l'ossimoro) Agenda 21 finalmente
sia operativa. E che l'Europa, che con troppa faciloneria
distribuisce soldi (nostri) a destra e a sinistra
e pure alla mafia, sia più cauta nello spendere
e più rigorosa nel controllare che quanto
legifera sia poi attuato. Almeno a quanto leggo qui e
cito: E' surreale che la Regione Liguria abbia concesso
ai costruttori un contributo di soldi europei per
la bellezza di 2,7 milioni di euro (da restituirsi
in 25 anni a interessi zero).
Digitando
su Google Acquasola Genova, si ha
materiale in abondanza per capire che la storia è brutta
e di difficile soluzione, a meno che l'amministrazione
comunale non operi una scelta forse non facile, ma
nello spirito di servizio che l'assunzione di ogni
carica elettiva comporta o almeno comporterebbe....
Di certo non eleggiamo gente che riteniamo a priori
irresponsabile e priva di spirito di servizio.
Da
ieri, da quando cioè sono stata informata
della paradossale situazione del parco di Acquasola,
ho letto molto sulla faccenda, ma siccome è difficile
riassumere brevemente e correttamente un percorso
lungo più di un lustro, vi metto alcuni link:
www.primocanale.it/news.php?id=55477
http://genova.repubblica.it/dettaglio/il-cemento-chiude-lacquasola/1505815
www.fainotizia.it/2009/09/15/genova-12-settembre-2009-notte-verde-lacquasola
http://areagenova.altervista.org/acquasola/
e
se cliccate qui e qui e qui trovate
materiale stampato riguardante le più recenti
manifestazioni della popolazione.
Oggi
mi pare che l'unica certezza sia la volontà dei
costruttori di fare un parcheggio laddove prima c'era
un parco, mentre i pareri contrari si vanno accumulando.
Tuttavia ci sono stati degli impegni, in parole povere
c'è gente che aspetta, e pare con diritto,
di ricevere soldi. Non credo di essere lontana dal
vero se dico che succederà lo stesso con il
ponte di Messina. Molto probabilmente e se la fortuna
assisterà gli italiani (se cioè il
vento cambia) non si farà, ma noi cittadini
saremo ugualmente salassati per tutte le penali che
ne verranno fuori.
Scusate la digressione, che però merita una riflessione.
Per quanto riguarda Acquasola, a me non sembra "mission
impossible", tutt'altro. Invece che chiedere alla gente di tirar
fuori 30mila euro per la fidejussione, penso che dovrebbe essere il
Comune a farlo, come atto di buona volontà e buona fede.